Affidarca

14/11/2016

Presenti: Daniele, Davide, Annarita, Carlo, Andrea, Tiziana.

 

Cose prossime da fare Chi fa cosa Scadenza
Volantino

 

Gianluca Dicembre
Contattare Monica

 

Andrea Pochi giorni dalla riunione
Raccolta domande da fare a Monica

 

Davide Dicembre
Contattare Pedemontana per un incontro Tiziana Gennaio

Agenda

  • MERENDA 13/11/2016: Tutti i presenti sono concordi nell’affermare che sia stata una bella festa, animata dai giochi dei bambini e dal folto numero di nuove famiglie (quasi tutte provenienti dal corso). Bravi tutti!
  • ASSOCIAZIONE AFFIDARCA: Monica, incontrata duranta la merenda, ci sospinge in molto chiaro e aperto (senza secondi loschi fini) a diventare Associazione. È un tema di cui abbiamo già discusso. Adesso, però, a rendere tutto ancora più urgente, ci sarebbe la necessità di diventare Associazione per ottenere la sede di Porporano (che in realtà sarebbe la casa per Andrea e Simona). Decidiamo di invitare alla riunione di dicembre Monica Manfredi così da rivolgerle direttamente le nostre domande e i nostri dubbi. Provo ad elencarne alcune, chi ne avesse di ulteriori me le può comunicare via email? Così potremmo essere maggiormente organizzati e seri  per creare un incontro armonico e poco conflittuale (Cosa i servizi si aspettano da noi? Cosa dovremo fare poi, una volta diventati associazione? Siamo vincolati ai servizi di Parma? Quali gli oneri? Statuto? Cariche? Responsabilità? Costi? Ecc).

Tiziana a questo proposito propone di invitare anche la responsabile affido della Pedemontana, per allargare i nostri confini non solo geografici.

  • GRUPPO DI PENSIERO SULL’AFFIDO: Riprendendo i punti che Monica ci aveva inviati via email, era emersa la possibilità di ricreare il Gruppo di Pensiero. Riporto le sue parole molto eloquenti.

“Durante la nostra equipe affido (operatori del CpF con operatori dei Servizi che si occpuano di affido) di ottobre abbiamo discusso del fatto che il Gruppo di Pensiero è stato lasciato andare e sentiamo il desiderio di avere uno spazio di confronto e pensiero, appunto, con le famiglie affidatarie, famiglie che nel corso dell’ultimo anno hanno vissuto diverse cose nuove (in effetti da un anno a questa parte siamo cambiati come gruppo). E in tutto questo io, come operatrice, sono stata quella più coinvolta, riportando poi ai colleghi le cose che “bollivano in pentola”. Però è importante che anche altri operatori possano beneficiare di uno scambio con voi. Ci siamo chiesti allora in che modo ripartire col gruppo di pensiero, quale possa essere la formula più efficace… e vorremmo girare a voi questa domanda, perché possiamo pensare tutti insieme a questo momento costruttivo e utile al raggiungimento degli obiettivi che si prefigge.”

Con la sua email, Monica ci riporta la necessità da parte dei servizi di continuare a rendere fertile quello spazio di incontro tra famiglie e servizi che era soprattutto di pensiero, progettazione, promozione e confronto e ci domanda di trovare noi una forma e uno spazio alternativi per la costruzione e il mantenimento di quello spazio di pensiero.

Tiziana, avendo partecipato qualche volta al Gruppo di Pensiero, ritiene che la presenza dei servizi vada modificata, in quanto le poche persone coinvolte (alla fine del percorso erano una funzionaria del comune, un’assistente e un’educatrice) erano persone già sensibilizzate culturalmente a una certa idea dell’affido allineata e affine al nostro modo di vedere e il problema era riuscire a sensibilizzare tutto il resto dei servizi che erano assenti da quella sede. Quindi sarebbe necessaria una maggior intensità qualitativa ma anche quantitativa, chiedendo di fare incontri con una maggior partecipazione delle assistenti sociali.

Daniele propone di fare incontri specifici, mirati e allargati per istruire e coinvolgere maggior numero di persone, incontri anche di un fine settimana o di una giornata intera, come se fosse un seminario.

In separata sede, ho chiesto a Clara, che è la persona che in questi anni si è occupata maggiormente del Gruppo di Pensiero quali fossero gli obiettivi-mission, quali cose fatte, quali le criticità e infine che cosa sarebbe necessario fare per rinnovare quello spazio di incontro con i servizi. Riporto le sue parole:

  1. Mission: creare una rete tra famiglie affidatarie e servizi, portare fuori l’esperienza dell’affido, promozione dell’affido gestita insieme famiglie-servizi.
  2. Cose fatte: presenza delle famiglie nei corsi per l’affido, tutoraggio delle famiglie esperte come prassi per le famiglie interessate, revisione della documentazione relativa all’affido utilizzata dai servizi, stesura parziale di un vademecum pratico per i servizi, forum online (anche se non ha funzionato), costruzione di percorsi formativi comuni, in ogni incontro veniva affrontato il tema della fiducia tra operatori e famiglie anche se era e rimane un nodo ancora non risolto.
  3. Criticità: fatica a concretizzare le cose che emergono, non tutte le assistenti sociali hanno aderito alle nuove modalità proposte.
  4. Proposte: Maggior presenza delle assistenti sociali, mettere degli step di verifica (abbiamo fatto la tale cosa? Se no, perché?).
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